La strada fino a qui di....Irene Pecikar



Benvenuta Irene nel blog che non a caso si chiama “la mia strada fino a qui”. Vuoi raccontare ai lettori quali sono state le tappe del tuo “percorso letterario”? (quando hai iniziato a scrivere, a pubblicare ecc...)


Ciao, Alessandra, grazie per il tuo invito.
Ho iniziato a scrivere in tenera età, ma ho sviluppato storie più consistenti verso gli undici anni. Prima favole, poesie, poi racconti brevi. Da allora non ho mai smesso. Ma è solo pochi anni fa che ho dato una svolta alla mia vita. Ho lasciato il mio lavoro. Ero la responsabile di un punto vendita e questo mi portava troppe ore via da casa, inoltre le responsabilità era tante e non avevo il tempo e la testa per dedicarmi ai miei figli. Ne ho tre. Quindi mi sono detta, cosa mi piacerebbe fare? La risposta fu immediata. Così ho ripreso in mano un vecchio scritto e l’ho sistemato un po’. Era “L’antico profumo di gelsomino” il mio primo romanzo breve. Ho frequentato e frequento vari corsi per crescere e trasformare una passione in una professione. La strada è lunga, ma mi sono incamminata bene. Collaboro con alcuni siti e testate femminile e non. Collaboro da freelance con case editrici e autori. Insomma mi ceco di darmi da fare.
Nel frattempo ho pubblicato altri due libri. Transilvania love e Segreti. E ho in cantieri altri racconti e romanzi. Tra non molto uscirà un mio horror, racconto seriale, per la Chichili Agency Italia che verrà distribuito anche in Austria, Germania, Svizzera, oltre che in Italia.

Scrittrice di romance e paranormal romance. C'è un motivo particolare che ti spinge a orientarti verso questo genere?

Non scrivo solo romance, ma anche thriller e horror. Trovo difficile rimanere fossilizzati in un genere. A ogni modo il romance è qualcosa che ho dentro. Ritengo che l’amore sia in grado di smuovere le montagne, quindi sia trainante nella vita così come nella letteratura. Non a caso il genere rosa è il più venduto in tutto il mondo. Altro che letteratura di serie B! Non più almeno. Forse in passato alcune autrici, straniere, tengo a precisarlo, scrivevano in modo approssimativo e spesso ripetitivo, ma oggi il panorama editoriale sforna buoni romanzi!

Quando e come è nato in te il bisogno di mettere penna su carta le tue storie?

Come ho già detto, da ragazzina ho avvertito la necessità di trasferire su carta tutte le fantasie che immaginavo nella testa e che mi accompagnavano tutto il giorno. (E mi accompagnano anche ora…). Così prendevo carta e penna e scrivevo riflessioni, appunti, storie.

“L'antico profumo di gelsomino” è il tuo romanzo d'esordio. Vuoi parlarcene?

È una storia che ho scritto a diciotto anni. Poi ripresa qualche anno fa.
Narra di una ragazza che si è appena laureata in archeologia, vive cullata da una famiglia di studiosi facoltosi e si ritrova intricata in un’avventura sul filo dei rasoio. C’è anche un triangolo amoroso. Mistero, azione e passione, insomma. E strani messaggi che profumano di gelsomino…

Se dovessi citare un passo o una frase significativa di questa opera quali sceglieresti e perché?

Credo sia impossibile ridurre tutto a una frase o citazione: il romanzo è talmente particolare che cambia spesso ritmo e stile e punto di vista. Non saprei…

Parliamo ora della tua decisione di utilizzare lo pseudonimo di Karinee Price per la pubblicazione di “Transilvania love”. A cosa è dovuta questa decisione?

Be’, ci sono due ragioni: è tutto nato come un “esperimento”. I lettori italiani sono molto esterofili. A torto o a ragione? Lasciamo perdere. Così ho voluto affrontare un argomento che va per la maggiore e con uno pseudonimo. Ma non è uno a caso; è l’anagramma del mio nome e cognome…

Il secondo motivo è che affrontando vari generi letterari, volevo dividere i miei vari lavori. Con Karinee pubblicherò tutto ciò che mescola fantasy e paramormal.

Transilvania love rientra nel filone del genere paranormal romance che è un genere oggi molto in voga. Ma c'è qualche elemento che lo differisce dagli altri libri che seguono lo stesso filone narrativo?

Transilvania love parla di vampiri che non sono vampiri. Ho cercato di essere fedele a quella che è la realtà della Transilvania come ambientazione e atmosfera. Ci sono stata tempo fa e ho mescolato la mia esperienza con la fantasia. In realtà il romanzo è stato anche il pretesto per parlare di qualcosa che mi sta molto a cuore: gli animali e i bambini. In Romania sono stata testimone di episodi per me terrificanti. Non ero pronta a quello che ho visto e non credo si possa soprasedere.

Vorresti citare un passo anche di questo libro?

Ti cito il prologo: è breve e mi piace molto.

In un tempo che non so stabilire e soprattutto non voglio ricordare, l’esistenza, anche la mia, sembrava avere un senso. Ma era solo frutto di un’illusione collettiva, di un miraggio che svanisce al calar delle tenebre.
Così, la vita smise di germogliare, i frutti smisero di proliferare, io smisi di invecchiare.
Sono circondata dal nulla e al suo centro ci sono io, come l’unica pedina impazzita di un ingranaggio che stenta a sgretolarsi, ma per inerzia continua a girare.
Incessante, infallibile, ciclico.
Non mi curo di ciò che non considero, che percepisco, ma con cui interagisco solo per necessità.
Non ho scelta. La desolante realtà è proprio questa. Sono prigioniera di me stessa, della mia natura, che non può essere mutata o spenta. Inesorabile mi affaccio al crudele destino, come una finestra sul mondo che non è mondo, su volti che non sono individui, ma confuse chiazze di colore gettate al vento contro una tela invisibile di un sadico artista.
Vago nella notte, sono stanca. La gola è arsa. Ho sete e fame. Desidero morire. Qualcuno morirà, lo sento, non manca molto ormai. Ma non sarò io.
No, non sarò, nemmeno questa notte, così fortunata…


In quali altri generi vorresti cimentarti in futuro?

Non mi pongo limiti…

A quando una nuova pubblicazione? Quali progetti hai nel cassetto?

È in uscita una mia puntata horror per il seriale Chills dell’agenzia tedesca Chichili Agency Italia. E poi un giallo passionale o rosa crime, ma forse sarà meno rosa del previsto. E ancora un romanzo scritto a quattro mani.

Per saperne di più sull'autrice visitate il suo sito
Irene Pecikar

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