La strada fino a qui di Jane Fade Merrick

 

 


Ciao Jane e benvenuta nel mio angolino virtuale. Sciogliamo il ghiaccio con una domanda di rito: quale è il tuo rapporto con la scrittura e quand'è che hai iniziato ad approcciarti a essa?

Ciao e grazie per avermi dato questa opportunità! Il mio approccio è nato molto tardi anche perché ho avuto la “sfortuna” di aver frequentato una scuola che mi ha fatto odiare la letteratura e, di conseguenza, non ho mai pensato di scrivere qualcosa. In età adulta, invece, ho conosciuto persone che mi hanno avvicinato al mondo dei libri.


C'è stato un libro che ti ha ispirato e fatto pensare “questo avrei voluto scriverlo io?”

Oh sì, di sicuro Novecento di Baricco è quel libro per cui ho proprio esclamato queste esatte parole, ho sempre amato la sintesi (infatti rifuggo i libri da più di trecento pagine, chiedo perdono) e aver trovato una storia che racchiude una vita intera in sole cento pagine per me è stata una rivelazione. “Si può fare!” [cit.]


Cosa succede... “Il secondo prima di morire”? Nella tua storia breve hai tentato di dare una risposta?

In questo romanzo breve ho creato un universo parallelo con regole pseudo-fisiche precise per renderlo più realistico e convincente possibile. Questa storia riflette quello che potrebbe succedere a me nel mio “secondo prima di morire”, ma per ogni persona è diverso in base alle sue pulsioni, obiettivi e rimorsi: potrebbe durare anni o non durare affatto, potrebbe risolvere conflitti interiori o generarne di nuovi.


La cover della novella ha un significato particolare?

Ho ideato il concept della cover ancor prima di terminare la stesura del libro. L'idea l'avevo già in testa da molto tempo e ci ho messo molto a trovare la foto adatta. Un colibrì “invertito”, cioè con il corpo sfocato e le ali nitide (quando di solito è il contrario), per me era la perfetta rappresentazione dello sfasamento temporale che vive la protagonista.


Parliamo anche delle altre tue opere. Con quale di queste ti sei fatta conoscere al pubblico?

Ho scritto diversi libri e in sostanza ci sono solo due generi che rientrano nella mia confort zone, cioè il drammatico introspettivo e il comico demenziale, il che potrebbe far presagire che sono bipolare. In realtà, quasi sempre, nell'uno si riflette l'altro e viceversa.

Il primo libro che ho scritto è stato “Le Ceneri della Fenice – The Fade” che è un drammatico introspettivo incentrato sul disadattamento dei protagonisti rispetto la società moderna. La trama è ispirata dai molti anime che ho visto, per questo motivo ho anche corredato la storia con dei disegni, per unire una componente visuale al testo scritto.

Questo volume è nato nel mio periodo di pessimismo cosmico ed è decisamente auto-conclusivo; negli anni a seguire, però, ho sentito che c'erano delle parti incomplete (le sotto-trame dei personaggi secondari) quindi ho creato due volumi successivi che chiudono in tutto e per tutto le storie di ciascuno dei tre personaggi principali.

Il secondo volume che ho auto-pubblicato si chiama “Amarsi Troppo ...Per Uccidersi”, ed è una raccolta di strisce umoristiche sulla vita di coppia. Un progetto decisamente scanzonato e ironico, con la particolarità che ogni striscia è ispirata a fatti realmente accaduti nella mia vita, in genere è apprezzato dalle persone perché “ci si ritrovano molto”.

Il terzo libretto che ho prodotto è una parodia demenziale, nata perché ero arcistufa di vedere storie venute su dallo scarico di Wattpad avere successo interplanetario solo perché usavano i prestavolto di personaggi famosi e addominalati. “Stocazzamee - Da fangirl a superstar in 2,9 sec.” è una storia brevissima (69 pagine) che riassume tutti i cliché e le poracciate presenti nelle suddette storie (saghe da tre volumi e passa). Nonostante il pochissimo impegno messo per scriverla è una delle storie che ha riscosso più successo nel web: la risata è sempre un mezzo potente per arrivare al cuore delle persone.



Leggere prima di scrivere o soltanto leggere. Come possiamo invogliare le giovani generazioni, native digitali, alla lettura?

Dalla mia esperienza personale penso che la scuola dovrebbe essere la prima molla nell'invogliare alla letteratura, ma nella mia esperienza non è stato così. Avvicinare un giovane ai libri in una società in cui siamo bombardati di continuo di messaggi visivi è dura, eppure ci potrebbero essere molti modi per cominciare. Nel caso di adolescenti, un genitore potrebbe comprare un libro breve da leggere insieme al figlio per poi discuterne (anche se non sempre i genitori hanno tempo e voglia di farlo, devono essere persone che amano i libri); altri canali interessanti sono paradossalmente i social, dove molte persone hanno creato un canale in cui parlano di libri e di lettura. Certo è difficile “schivare” i milioni di canali di intrattenimento e giungervi, ma ho notato che i libri sono un trend molto seguito e come per tutte le cose c'è solo bisogno che qualcuno ti guidi alla sua scoperta.


A quale altro progetto stai lavorando?

Attualmente ho tradotto e pubblicato in inglese “Le Ceneri della Fenice – The Fade” e “Amarsi Troppo …Per Uccidersi!”. Mi piacerebbe tradurre “Il secondo prima di morire”, nel frattempo vado avanti con l'auto-promozione di ciò che ho scritto che penso sia la parte più difficile del “mestiere” di scrivere.


A chi volesse i miei libri, li regalo completi in ebook. Basta scrivermi.

Grazie mille per tutto!

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