Review Tour, Natale a Conerville, di Jane Rose Caruso

 






Pochi giorni a Natale e Melanie Sophie Spencer ancora non ha acquistato alcun regalo. Dopo la magnifica estate a Conerville, dove ha ritrovato ricordi preziosi e serenità, è tornata alla sua vita di psicologa affermata a Parigi e gli impegni l’hanno travolta, tanto da non farle percepire l’atmosfera natalizia. L’ultimo treno per Conerville è partito e Melanie è riuscita a prenderlo: sta tornando a casa, dove troverà canzoni natalizie, decorazioni, ciambelle glassate e gare di torte e dove, forse, l’aspetta la magia di un Natale indimenticabile.








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Ci sono autrici a cui rimprovererei certi dettagli, soprattutto sulla psicologia dei personaggi a me tanto cara. Ma Jane Rose Caruso non è tra di queste. 
Sebbene le sue novelle siano brevi, pennellate lievi sulla carta, l’atmosfera che riesce a ricreare è talmente familiare e accogliente da sapere tralasciare i dettagli, gli approfondimenti, perché in realtà sta tutto lì, tra le righe di una storia accennata che però ti abbraccia con i suoi personaggi reali e soprattutto con Conerville, un posto che sa di casa e focolare. 

Certe storie sono scritte per alleviarci l’umore. Non chiedono altro se non di condurci per mano verso un senso di sicurezza che molto spesso manca. Non ci chiedono di imparare da esse, di sobbalzare su una sedia o di stupirci. Ci chiedono soltanto di entrare a far parte della nostra quotidianità e di restarci. 

Avevamo già conosciuto la protagonista, Melanie Sophie Spencer, una psicologa in carriera trasferitasi a Parigi per lavoro. Avevamo già assistito al suo ritorno a Conerville, una ridente cittadina di campagna, quei posti che ti auguri di poter visitare, che sanno di legna bruciata e di marmellate appena fatte. 
Adesso però, con le vacanze natalizie, Conerville si è vestita di magia. E Melanie sa che quello è il suo posto perché è lì che batte sempre il suo cuore. Lì c’è la famiglia, l’amore, la sicurezza. La genuinità. 

Personaggi appena dipinti che però al lettore sembrano da subito familiari. Ho scritto la parola famiglia forse troppe volte, eppure è così che questa novella della Caruso mi ha fatto sentire: in famiglia. Come sempre il suo stile leggero è un personale marchio di fabbrica. 
Dunque visitate anche voi Conerville, almeno una volta.
Un posto pieno di ricordi, di rinascita, di simpatici animali che incorniciano la vita dei personaggi. 
Un caldo abbraccio, insomma. Quello che ogni tanto serve all’anima.