Recensione "Pezzi mancanti di te" di Teresa Di Gaetano

Sono trascorsi cinque anni e Miss Emma Wellinton è diventata a tutti gli effetti Mrs Thorton. Vive a Laenerin con Gilbert. Ma mentre lui la riempie di cure e di attenzioni, lei continua a non ricambiare i suoi sentimenti. Un giorno le viene a fare visita la nipote acquisita, Susan, che nel frattempo ha sposato Christopher, nuovo medico della città. Ma qualcuno si insinua nella vita di Susan: il giovane e avvenente Mister Julius Anderson che inizia a corteggiarla. Susan rifiuta questo amore e così cerca di allontanarlo con tutte le sue forze. Ma il tempo purtroppo darà ragione al giovane sensale. In uno scenario tra crinoline, merletti e luci di candela, il secondo capitolo della saga romance sui conti di Barrow. Questo romanzo è il seguito di "Rimani qui con me".









Teresa Di Gaetano gioca con la storia e i sentimenti umani. E lo fa anche bene. 
Ci troviamo di nuovo alle prese con i Conti di Barrow. Questa volta è passato del tempo, alcuni personaggi sono cresciuti e altri sono cambiati. Il tempo trasforma, e lo fa con tutti. 
Le vicende personali dei protagonisti si alternano anche in questo secondo romanzo della saga, dandogli quella caratteristica corale che lo contraddistingue. 
Ritroviamo qui Emma e Gilbert, a mio avviso la coppia meglio riuscita o almeno quella a cui io mi sono più affezionata. Non posso parlare molto di loro per non fare pericolosi spoiler, ma posso dire soltanto che questa loro storia d’amore ci insegna ad apprezzare le cose e le persone soltanto quando le perdiamo. È una lezione di vita purtroppo che non riusciamo a capire. Emma è diventata una donna, divisa tra amore e odio, tra desideri e passioni ritrovate. Una donna che cerca se stessa attraverso la vita di Gilbert. 

Ritroviamo anche la piccola Susan, qui cresciuta. Anche lei a mio avviso è un personaggio riuscito, spaccato a metà. Dolce, indifesa, commette svariati errori che la faranno maturare. Purtroppo però, non si riconosce l’amore appena lo si incontra e questo ci rende vulnerabili, tristi. La sua sorte mi ha quasi commossa. 

Ritroviamo poi le vicende delle domestiche, sempre presenti nelle vite delle persone più abbienti con le quali a volte intrecciano segreti. Un caleidoscopio di azioni umane che mostrano l’uomo per quello che è: a volte schiacciato dalla sua stessa insicurezza, dai suoi stessi errori. 

I personaggi della Di Gaetano sono antieroi di se stessi. Ovvero infilati nei drammi, nei sentimenti più profondi, quelli capaci di sconvolgere l’animo. Sono animati da sentimenti di vendetta, e oscillano tra l’amore e l’egoismo. Sono personaggi umani, insomma. Ed è proprio per questo che li ho apprezzati. 

Come per il primo romanzo, l’ambientazione è pseudo ottocentesca. Siamo dunque in una Inghilterra che l’autrice ci descrive a modo proprio, eppure il fatto che la storia sia di ambientazione storica e non di genere storico non mi ha disturbata affatto. 
La scrittura è lineare, molto diretta. La ripetizione del titolo in alcuni passaggi della storia è una tecnica voluta dall’autrice, cosa che la caratterizza. 

Insomma, le vicende dei conti di Barrow sono una lettura leggera ma non per questo scialba. Anzi. In questo romanzo soprattutto sono stata piacevolmente colpita da alcuni colpi di scena inaspettati. Una lettura dunque da godere davanti alle fiamme di un camino, magari con una bella tisana. 

Un libro che si distacca dal genere e aiuta il lettore a estraniarsi dai pensieri, almeno per qualche momento.