Recensione "Keep calm and love Fabiana" di Vivien Walker
Keep calm and love Fabiana è un romanzo di Vivien Wolker che va letto per una serie di motivi che vi andrò a spiegare.
Leggiamo però prima la trama.
Una casa lussuosa, un armadio da far invidia a Carrie Bradshaw, feste glamour a caccia di vip e una brillante carriera d’avvocato che aspetta solo lei: cosa potrebbe volere di più la ricca e boriosa Fabiana Montanari? L’unica cosa che il denaro non può comprare: l’amore.
La sua vita superficiale, all’insegna del lusso sfrenato e della vanità senza confini, viene stravolta da un incontro del tutto fortuito con Silvio, un affascinante e misterioso ragazzo bruno che, però, non la desidera se non come amica. Silvio sembra l’unico che riesca a leggere nel profondo del suo animo, apprezzandola per ciò che è, e non per quello che ha. Così la vita di Fabiana inizia a prendere una piega del tutto inaspettata, che culminerà con la conoscenza di Patrice Ranieri, il suo “opposto” che la farà innamorare e impazzire di gelosia.
Tra situazioni imbarazzanti, tanti equivoci e momenti incredibilmente romantici, Fabiana riuscirà a scoprire che la vita ha in serbo per lei un risvolto del tutto speciale.
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Vi starete chiedendo: parlerò della solita commedia romantica? Titolo e copertina possono trarre in inganno e dunque vi rispondo che no, non vi sto per parlare della solita commedia romantica.
Definire Keep Calm and Love Fabiana in questo modo è riduttivo. Mi piace definirlo più come una sorta di romanzo di formazione moderno, dove la protagonista muta e cambia dall’inizio alla fine, capovolgendo ogni cosa.
Fabiana è una ragazza romana benestante. Non le manca all’apparenza nulla: soldi, vestiti, scarpe, e un lavoro che le sta stretto ma del quale si accontenta. Non le dispiace che i genitori abbiano scelto per lei cosa studiare all'università in vista di progetti futuri. Le interessa soltanto avere una bella vita, e combinare fidanzamenti come il noto personaggio della Austen, Emma Whoodhouse. Insomma crede di avere il mondo in mano, ed è consapevole della sua sicurezza data da una vita fatta di viaggi e incontri glamour.
È la tipica figlia di papà, quella popolare tra tutti, che pensa di sapere tutto dalla vita. Un personaggio che si potrebbe detestare e devo ammettere che in alcuni passaggi l’ho sul serio disprezzata. Soprattutto il suo modo di trattare chi è economicamente inferiore a lei, come se dall’alto del suo piedistallo si senta in diritto di avere le facoltà di giudicare a pieno merito. L’autrice è stata bravissima nel tratteggiare quel suo lato che rappresenta il punto di partenza per qualcosa che muterà presto.
Fabiana si mette in testa di far fidanzare una delle sue migliore amiche, Daniela, con un ragazzo del suo stesso status sociale. Ma l’amica in realtà è innamorata persa di un attore di teatro, un tipo semplice e alla mano. Un poveraccio, come lo definisce ogni volta. Ma è proprio grazie a questo “poveraccio” che Fabiana incontra l’uomo che le cambierà l’esistenza, l’unico che sembra riuscire a vedere che lei non è soltanto una ragazza tutta tacchi e abiti firmati.
Perché sprecare una cosa buona
Quella, lo si capirà presto, è soltanto una copertura. Una maschera. Una corazza, anzi, per la sua insicurezza. Ma attenzione! Quest’uomo in realtà non è il classico principe azzurro delle favole, o dei romanzi rosa a cui siamo abituate, ma qualcuno che le farà conoscere un nuovo mondo e, di conseguenza, un amore come non lo ha mai provato prima.
È Patrice, un ragazzo all’apparenza opposto a lei, che finalmente le farà capire che sono le cose semplici le più importanti e che la vita non è un gioco che gli altri possono decidere tra le comodità di una villa lussuosa e oggetti Swarovsky.
Avevo una paura fottuta di amare un tipo come lui, un ragazzo che non apparteneva al mio mondo, ma avevo anche una voglia matta di farmi prendere da quell’amore inaspettato.
La libertà è fatica, è uscire dal proprio guscio e dunque dal proprio status social per raggiungere quell’indipendenza d’animo e felicità che tutti meritiamo.
Fabiana è un personaggio detestabile all’inizio e amabile alla fine. La sua formazione nelle ultime pagine è quasi completa. Dico quasi perché nella vita, anche in quella dei personaggi di carta, non si finisce mai di cambiare. In meglio.
Questo è un romanzo che va letto perché inneggia alle seconde possibilità, quelle concesse dalla vita che è maestra e sprona a dare il meglio di noi. Il tema viene espresso magistralmente dallo stile dell’autrice. Lineare, perfetto, sarcastico. Più di una volta mi sono ritrovata a sorridere, ad arrabbiarmi e a fare il tifo per questa ragazza che chiede solo di riscattarsi e di poter camminare sulle proprie gambe.
Fabiana lo siamo un po' tutte. E non parlo certo della vita da sogno che conduce all’inizio…
Io parlo di quella voglia di indipendenza, di realizzazione, di riscatto e di fame d’amore che tutte prima o poi ci ritroviamo a desiderare.
Altro punto focale del romanzo, che non ho ancora accennato, è il rapporto con i genitori. La famiglia ci classifica ed è conseguenza di molte nostre azioni. È quel micromondo che ci ritroviamo a vivere ogni giorno ma è anche quella casa che dovremo lasciare per diventare noi stessi anche se in famiglia ci siamo formati. Fabiana ci insegna che la famiglia è importante. Ma anche che alla fine è importante di più imparare ad amarsi e amare l'essenziale.
Dunque prendete un attimo di calma, leggete il romanzo e amate Fabiana con tutto ciò che rappresenta.
Voglia di riscatto, voglia d'amore.