Segnalazione "Navel Ringers" di Laura Orejon Valenti
Buon pomeriggio amici di blog!
Focus oggi su un libro per ragazzi scritto da Laura Orejon Valenti dal titolo Navel Ringers.
Scrivere per ragazzi oggi quando dicono che i ragazzi non leggono deve essere una bella sfida...
Eppure questo libro che profuma di amicizia e magia è pronto a conquistare lettori.
Conosciamone insieme tutti i dettagli.
Titolo: Navel Ringers - 1-Ring World saga
Autore: Laura Orejon Valenti
Pagine: 233
Genere: fantasy per ragazzi (dai 9 anni in su)
Partecipa al concorso: #amazonstoryteller2020
Primo di una duologia
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Ambientato a Casalguidi, un paesino in provincia di Pistoia
Sinossi:
Samuele, Tommaso e Ginevra sono ragazzi normali che vivono a Casalguidi, una piccola città come tante. La scomparsa dei fratelli e la ricerca della verità li unisce, anche quando tre misteriosi incensi li trasportano in un'altra realtà, nei panni di giovani adulti.
Sull'isola del Ring World il tempo scorre diversamente, i giorni sono scanditi dalle dodici lune ed è possibile dominare strane creature dalle abilità sorprendenti: i navel ringers. Chi visita quel mondo può diventare un ringer master e partecipare alle sfide nelle arene, indossando l'anello del proprio navel ringer. Ma i ragazzi dovranno guadagnarsi da vivere e trovare i tre fratelli prima che scada la dozzinaria.
Riusciranno a fare in tempo?
Brevi estratti:
«Queste creature si chiamano navel ringers. Popolano in grande quantità questo posto e hanno tutti delle abilità nascoste. Alcune sono incredibili, altre sono ridicole e non servono a niente. Non ho mai capito come mai.» Riprese a camminare, dando loro le spalle. Il suo navel ringer lo seguì docilmente, con quel cespuglio di capelli ondeggianti e il passo leggero. «I nativi del posto si riconoscono facilmente: hanno tre dita per mano… Assurdo, non credete?» continuò Paki allegramente. «Noi che abbiamo dieci dita siamo speciali nel Ring, possiamo diventare masters e indossare gli anelli che comandano questi cosi.»
Detto questo, sollevò la mano guantata, con quella rete scura fatta di ferro. Sotto la cotta, al dito medio, brillava un anello dorato.
«Quindi, vuoi gettare la spugna e smettere di cercarli?» lo provocò, aspettando la sua reazione.
«Al contrario. Dobbiamo scoprire la verità, anche se dovesse far male. Non mi fermerò finché non avrò trovato Alessia e gli altri.»
«E che diremo a casa, quando torneremo?»
«Non ne ho idea» gli rispose sincero. «Ma abbiamo ancora tre giorni per pensarci. Prima che arrivi la luna gialla dobbiamo trovare una scusa da dire ai nostri genitori. Tanto per loro è trascorsa solo una notte, non è così grave.»
«Questo lo dici te» fece spallucce Samuele. «Mia madre di sicuro mi ammazza. Mi sa che tornerete da soli nel Ring.»
Più convinti ma non meno preoccupati, i ragazzi continuarono a camminare in piena notte, ascoltando i rumori della foresta che affiancava il sentiero ai piedi della montagna. Superarono le miniere di Spietato, le luci lontane di quella discarica chiamata La fine, per poi raggiungere il ponte sul fiume Durango.