La strada fino a qui di... Mila Orlando

Buon pomeriggio amici di blog!
Oggi ho il piacere di ospitare un'autrice romance che ultimamente ha pubblicato un libro per ragazzi per la Segreti in Giallo Edizioni.
Mi ha incuriosito questo suo passaggio di genere e le ho chiesto allora di rispondere a qualche mia domanda.
Conosciamo insieme Mila Orlando. 




Mila Orlando incastra la scrittura tra gli impegni di lavoro e quelli di mamma. Vive in provincia di Napoli e lavora in un’agenzia di comunicazione. Scrive di notte, quando tutto il mondo fuori sembra fermarsi. Ama i libri, la buona cucina e il caffè, di cui non riesce a fare a meno. Ha esordito nel 2014 con la commedia romantica Quando l’amore chiama, edito da Rizzoli nella collana YouFeel, per la stessa collana ha pubblicato Chiedimi se ti amo ancora (2015) e Quando l’amore arriva (2016). Nel 2016 esordisce in self-publishing con la novella di ambientazione natalizia Amarti ancora. Nel 2017 pubblica in self il chick-lit È solo questione di magia e Amore carbonaro, una commedia romantica incentrata sull’amore e il cibo con Leggereditore. Con Come il Jazz, all’improvviso approda in Emma Books. Quando non scrive ama leggere, soprattutto storie romantiche. Nel 2020 esordisce nella narrativa per ragazzi con la pseudonimo di Millie Oliver con il giallo Il mistero dello Stradivari scomparso pubblicato con Segreti in giallo Edizioni


Ciao Mila e benvenuta nel mio piccolo angolo virtuale. Inizierei con una domanda di rito: chi è Mila Orlando quando non scrive? Cosa fai nella vita?
Quando non scrivo mi occupo di marketing e di comunicazione. Lavoro da quasi vent’anni (anche se non sono così vecchia) e faccio la mamma di un quasi cinquenne con la lingua lunga. Amo i libri, ma tutto quello che contempla una narrazione per cui cinema, teatro, serie TV.

Quando hai capito che scrivere sarebbe stato indispensabile per te?
In realtà lo è sempre stato, ma non l’ho mai fatto in maniera sistematica. Ho iniziato a progettare trame quando c’era ancora Dos come sistema operativo, poi all’improvviso mi sono messa a scrivere ed è nato il mio primo romanzo “Quando l’aereo chiama”.

C'è qualche autore che ti ha particolarmente influenzato? E c'è un libro della letteratura che avresti voluto scrivere?
Più che autori ci sono libri che mi hanno influenzato, perché a volte proprio le storie accompagnano pezzetti di vita. Sicuramente tutta la saga di Harry Potter, anche se non ho mai scritto fantasy, poi i libri di Sophie Kinsella e Jane Austen. Uno dei miei libri guida è Addio alle armi di Hemingway.

Spulciando un po' la tua carriera ho visto che hai scritto parecchi romanzi d'amore. Vuoi parlarmi di queste tue passate pubblicazioni?
Il romance è il mio primo amore ed è un genere che amo tutt’ora. Quando ho iniziato a scrivere sono partita proprio da una commedia romantica. Scrivo sempre un qualcosa che desidererei leggere, per cui le commedie romantiche resteranno sempre un punto fermo del mio lavoro. Oltre alla serie pubblica con Rizzoli YouFeel ho in corso una serie chick lit scritta a quattro mani con un’amica e collega, Madeleine H. Avendo sempre amato la narrativa per ragazzi e i gialli. Diciamo che con un po’ di maturità e la giusta ispirazione sono arrivati anche altri generi.

Adesso hai pubblicato per la Segreti in Giallo Edizioni un libro per ragazzi. Com'è stato il passaggio dalla scrittura per i più adulti, ovvero dai romanzi d'amore, a quello per le generazioni più giovani?
Non è stato facile. Come ti dicevo ho sempre amato i libri per ragazzi, tutt’ora li leggo con piacere. Quando è arrivata l’idea di Maggie Scoop, la giovane investigatrice protagonista de Il mistero dello Stradivari scomparso ho dovuto fare i conti con un genere che non avevo mai scritto, per cui mi sono confrontata molto sia con un editor che dei beta reader e ho studiato molto.
Per fortuna il mio è sempre stato uno stile molto asciutto ed essenziale e questo mi ha aiutato molto. Per chi scrivere è una bella palestra cimentarsi con un nuovo genere. In questo dico grazie a Maggie Scoop, perché ha cambiato il mio modo di scrivere.

Parliamo di Millie Oliver. Come mai la scelta dello pseudonimo per questo nuovo lavoro?
La scelta dello pseudonimo è arrivata proprio per non confondere i lettori. Provenendo da un altro genere ho pensato di fare questa differenza sia per chi mi conosce come autrice romance ma anche per chi legge libri per ragazzi. I ragazzi o gli adolescenti hanno comportamenti diversi dai nostri, sono presi da tanti stimoli e mi è parso anche un modo per facilitare loro il lavoro di ricerca di un autore senza perdersi tra libri, che magari non sono nelle loro corde.

Chi è invece Maggie Scoop? Vuoi raccontarmi qualcosa della trama o del personaggio?
Maggie Scoop è una ragazzina di dodici anni che sogna di diventare una giornalista investigativa, seguendo così le orme di famiglia. Sia suo padre che suo nonno paterno sono giornalisti investigativi. Quando arriva a Londra per motivi di lavoro del padre si augura che la grande città possa regalarle questo sogno. Infatti è sempre all’erta e gira con il cellulare pronto a scattare o girare, perché un buono scoop si cela dietro l’angolo.
Per realizzare il suo sogno a Londra frequenterà la talent’s Academy, che prepara i giovani talenti del domani. Qui non solo inizierà a farsi nuove amicizie ma si troverà invischiata nella scomparsa di un violino Stradivari dal valore inestimabile. L’indagine si prospetterà più intricata del previsto, ma Maggie riuscirà a portare a segno il suo sogno nel cassetto.

Ti rifaccio la domanda ma questa volta ti chiedo: c'è stato un autore per ragazzi che ti ha particolarmente ispirato?
J.K. Rowling sicuramente. Tutto l’impianto narrativo della saga di Harry Potter è magico proprio come il protagonista.

Se dovessi consigliare uno o più libri a un gruppo di adolescenti, quale o quali sarebbero? E perché?
Qui ho davvero l’imbarazzo della scelta. Partendo dai classici consiglierei tutti quelli di Jules Verne per chi ama l’avventura o quelli di Calvino. Ma ci sono tantissimi titoli attuali che meritano di essere letti. Mi viene in mente l’intera trilogia di Petrademone di Manlio Castagna, The Stone di Guido Sgardoli, i libri di Laura Max Fitzgerald L’incredibile caso dell’uomo e del Raffaello Perduto e La galleria degli enigmi.

Scrivere per ragazzi. Ti è risultato più difficile o più facile, se così si può dire, rispetto alla scrittura e alla struttura del romance?
Il lavoro di progettazione della trama è stato identico: scelta del tema, scheda personaggi, etc. Sicuramente bisogna essere essenziali, ma non troppo frettolosi. Bisogna mostrare molto e mantenere il ritmo. Bisogna domandarsi spesso: questo è essenziale? ce n’è davvero bisogno?

Si dice che in Italia si legge poco e che soprattutto i ragazzi sono restii a prendere un libro in mano. Come risolveresti questo problema? Come si può far appassionare oggi, i nativi digitali in particolar modo, alla lettura?
Prima cosa non farei sentire il peso della cultura. Se siamo i primi a criticare i generi letti dagli altri questo non va bene. Non si fa cultura solo leggendo i libri che qualcuno ha deciso che fanno tanto acculturato. Soprattutto nel pubblico giovane che è stimolato da video giochi, social molto visivi e serie TV non possiamo permetterci di salire in cattedra. I libri vanno intesi come prodotto di intrattenimento, che non vuol dire per forza di scarsa qualità. A tutti quelli che storcono il naso davanti a storie più commerciali o le graphic novel vorrei chiedere loro cosa leggevano a quindici anni.
Io stessa ho imparato ad apprezzare i classici con la maturità e sono diventata lettrice forte con i libri di Ken Follett, gli Harmony rubati a mia nonna e i gialli della Mondadori.
Forse anche noi autori criticando meno e ascoltando di più le vere esigenze dei lettori possiamo fare la nostra parte, scrivendo storie adatte al nostro pubblico.

A cosa stai lavorando in questo periodo?
C’è in cantiere il secondo romanzo con protagonista Maggie Scoop e ho diversi progetti aperti orientati al giallo-rosa. In questi mesi non è stato facile mantenere la concentrazione giusta, per cui mi aspetta un bel po’ di lavoro arretrato.

Grazie mille per la tua disponibilità e in auguri sincerissimi per la tua carriera.

Grazie mille a te per l’ospitalità.