Interview Tour - Rossana Lozzio

Buongiorno amici di blog!
Oggi ospito una tappa dell'Interview Tour, iniziativa della Little Black Dress per la quale collaboro.
Ho avuto il piacere di far qualche domanda a Rossana Lozzio, una delle autrici della scuderia LBD.
Scopriamo inseme cosa mi ha raccontato.



Ciao Rossana e benvenuta nel mio blog! Mi fa sempre piacere ospitarti.
Grazie, il piacere è mio!

Come hai conosciuto la collana Little Black Dress?
Ho letto di loro su Facebook e proprio in quel periodo avevo appena terminato di scrivere “Volevo essere Csaba”… chissà perché, mi è sembrato il classico caso del destino, dati i generi che cercavano per la loro Collana e ho pensato fosse il romanzo giusto da mandare loro in valutazione.

Csaba della Zorza. A dirti la verità, io non sapevo nemmeno chi fosse. Ammetto questa mia mancanza. Come mai hai voluto inserire nella storia e anche nel titolo un “personaggio” simile?
Adoro la signora dalla Zorza e non esagero nel ritenerla il classico esempio a cui riferirsi, in determinate occasioni, data la sua incredibile preparazione nell’ambito della cucina e delle buone maniere. È una donna elegante (del genere di eleganza interiore, non so se rendo l’idea, quella che si definisce un dono di natura), capace di rapportarsi con tutti e di esserne all’altezza ma soprattutto, e questo la differenzia e me la rende ancora più amabile, non è la classica persona che ti immagini quando pensi a qualcuno che conosce e “predica” le buone maniere. Csaba dalla Zorza, per me, è la regina del bon ton e dedicarle un romanzo è stata una piccola sfida che mi sono posta, vincendola, augurandomi di renderla ancora più popolare con un seppur piccolo omaggio.
Ho deciso di inserirla anche nel titolo a causa della trama: Eleonora, la protagonista del romanzo, è innamorata di Csaba, la considera un mito, sogna di emularla, diventando come lei e così, dato che anche il nome di battesimo del mito in questione è particolare e unico, la scelta è arrivata da sé!

Quali sono i messaggi che in genere vuoi lanciare ai lettori con i tuoi romanzi?
In genere, non ne lancio, per principio. Scrivo di sentimenti e di passioni, semmai, mi auguro di regalare emozioni. È la speranza che nutro ogni volta che decido di pubblicare una delle storie chiuse nel classico cassetto!

Come riesci a conciliare la vita di tutti i giorni con la scrittura?
Non è difficilissimo, considerando che non ho un lavoro fisso ma anche nei periodi in cui ho molte cose delle quali occuparmi, personali o professionali che siano, trovo comunque modo e tempo per dedicarmi alla scrittura, non riesco a farne a meno. Considero la scrittura una vera e propria terapia dell’anima.

Come ti vedi tra una decina di anni?
Da tempo, ho imparato a vivere nel presente. Mi volto sempre meno indietro e cerco di non pensare al futuro. Giorno per giorno, è quasi diventato il mio mantra.