Review Party: “Un matrimonio inaccettabile” di Simona Liubicich




Buongiorno amici di blog!
Oggi partecipo molto volentieri al review party dell'ultimo romanzo di Simona Liubicich, Un matrimonio inaccettabile, pubblicato per la Harper &  Collins.

Sinossi: Inghilterra, 1899.
Durante la famosa festa d’inizio estate organizzata ogni anno dai Marchesi di Mainsfield, Catherine Chevalier decide di scambiare il suo posto con quello della gemella Lisbeth, colta in una situazione assolutamente sconveniente con l’avvenente ma dissoluto figlio dei padroni di casa, Lord Christian Howards. Un matrimonio deciso in tutta fretta per ordine della Regina Vittoria, inseguimenti rocamboleschi e una passione irresistibile mettono a dura prova i due giovani, che sembrano detestarsi… e desiderarsi ogni giorno di più!

*****
Scrivere questa recensione per me ha un significato speciale. Ho iniziato a leggere la Liubicich per caso, parecchi anni fa, quando ancora non mi ero nemmeno affacciata al mondo dell'editoria e quando osservavo gli autori pubblicati con estremo timore riverenziale, giudicandoli quasi irraggiungibili. E invece oggi eccomi qui a parlare proprio del libro di un'autrice che ho imparato a conoscere nel tempo, di cui ho approfondito la carriera e anche uno spicchio di vita privata sui social. Parlo di questa storia di personaggi dal carattere forte, che non hanno paura di prendere decisioni avventate pur di salvare l'integrità o... l'amore.

Partiamo dalla trama: siamo nell'Inghilterra vittoriana, precisamente nel 1899 dunque a un passo dal nuovo secolo. Lord Christian Howard è un libertino che tratta le donne come oggetti da cui trarre piacere. Vittima di un matrimonio combinato dalla famiglia non esita a commettere un'imprudenza, dettata dal desiderio, con la bellissima Lisbeth Chevalier proprio durante il ricevimento nel quale avrebbe annunciato il suo fidanzamento con la scialba Aislin. Ma attenzione! Se qui la trama risulta lineare, anche un po' abusata, ecco che l'autrice cambia le carte in tavola e fa scendere in campo la gemella di Lisbeth, Catherine che ruberà subito il cuore e l'attenzione delle lettrici per il suo carattere indomabile, integro, sincero e coraggioso. Tutte caratteristiche che ho ritrovato in altri personaggi femminili della Liubicich perché le donne coraggiose e indipendenti sono il suo marchio di fabbrica. Naturalmente un personaggio del genere non poteva non rubare il cuore anche del protagonista maschile che fin da subito, o quasi, prova per questa ragazza così insolita un particolare interesse. Catherine è diversa dalle altre donne e lui se ne accorge. La desidera. Forse per appagare un capriccio sessuale o forse perché sa che il suo cuore potrebbe trovarsi finalmente al sicuro dopo tante avventure di letto.

Christian potrebbe essere il classico sciupa femmine. Lo è a principio. Ma come accade spesso in questi casi l'anima combatte contro l'appetito sessuale e quando questo accade avviene sempre un mutamento profondo, sorgono pensieri contrastanti, dolorosi, che possono anche incutere un certo timore in chi li prova: quel bacio lo aveva sconvolto […] per il cuore che aveva perso diversi battiti. Qui comincia la mutazione di Christian che inizia un percorso lento verso la redenzione personale.
Catherine, nella sua sicurezza, è oltremodo insicura. Conosce molto bene la reputazione di Christian e teme che anche lei possa risultare per lui soltanto un passatempo, un giocattolo con il quale trastullarsi. Un'offesa per la sua intraprendente emancipazione caratteriale. Eppure queste due anime sono molto simili poiché sono alla ricerca disperata della felicità, di quello stato d'appagamento non soltanto sessuale al quale tutti noi, in ogni epoca, aspiriamo.

Non mancano naturalmente i pregiudizi e gli scontri familiari, la “lotta” tra classi sociali. La famiglia di Catherine non è altolocata quanto quella di Christian e questo purtroppo marchierà la ragazza di inferiorità quasi fino alla fine. Ma proprio i pregiudizi tra classi sociali gettano l'amo per descrivere meglio il rapporto che Christian ha con sua madre, una donna bigotta, tipica del suo tempo, per la quale soltanto il nome e il denaro contano e bastano a classificare una persona. Il pregiudizio e i malintesi saranno i principali nemici che i due si troveranno ad affrontare.
Le scene di sesso introdotte servono alla trama, sono funzionali e mai volgari. Per questo l'erotismo è un elemento importante in questa storia perché giustifica comportamenti, scelte e infine sentimenti.
Il ritmo della narrazione è veloce, non ci sono momenti morti, l'autrice rende tutto incalzante, rapido, quasi avesse brama di condurre i due protagonisti verso una svolta esistenziale. Le descrizioni dei luoghi, degli usi e costumi di quel tempo sono accuratissime. La Liubicich inserisce termini precisi che aiutano il lettore a girovagare meglio nei luoghi dove si muovono i protagonisti. Particolarmente interessante ho trovato il viaggio di Catherine presso le stazioni di posta, luoghi comuni al tempo, che mi hanno ricordato vagamente quelle di Il dandy della reggenza della Heyer.

L'avvento della modernità si sente parecchio nel libro, nei viaggi in treno, nell'introduzione del telefono, confermando l'abilità dell'autrice nel giostrarsi tra epoche diverse e confermando il suo amore profondo per gli spaccati storici.

Insomma Un matrimonio inaccettabile è un romanzo indirizzato a chi non si stanca mai di leggere storie di protagonisti forti, di fraintendimenti dolorosi, di abiti d'epoca e di quella scoperta di sé che avviene quando s'incontra la persona che ben s'incastra con il nostro io e che ci fa capire limiti e sbagli, che fa sbocciare il nostro ego mutandolo e conducendoci alla verità di noi stessi.