Pensieri a caldo su "Il rifugio del piacere" di Tiziana Iaccarino
Buon pomeriggio amici di blog!
Qualche tempo fa vi segnalavo QUI l'uscita del lungo racconto erotico firmato Tiziana Iaccarino, dal titolo Il rifugio del piacere. Una lettura questa che può affrontare chi anche il genere erotico non lo mastica, basta solo sorvolare sulle scene di sesso che non abbondano ma che sono utili per capire le dinamiche sentimentali dei due protagonisti. Scene estreme sì, ma necessarie per arrivare al cuore e alle menti di Carina e Diego.
La Iaccarino sa quello che scrive e lo fa anche bene. Avevo già letto di lei "Come miele sul cuore", una storia d'amore dai toni più profondi anche se si denotava anche lì una delle caratteristiche dell'autrice che è quella di affrontare la drammaticità di alcune scelte umane. Infatti alla fine del racconto erotico, Carina si troverà a decidere se tornare alla sua solita quotidianità o se vivere ancora quell'avventura estrema accanto a un uomo che si è scoperta ad amare in maniera quasi violenta e repentina.
Lasciarsi il passato alle spalle, con i suoi dolori e i suoi tradimenti, non è una scelta poi così facile da attuare e che richiede molto coraggio.
Tutto nasce per una sorta di scherzo, una specie di sorpresa che la migliore amica di Carina, Simona, mette su per aiutarla a superare il tradimento del marito. C'è una domanda però che vorrei fare alla Iaccarino: ma Simona... che fine fa? E soprattutto, Carina poi come l'ha affrontata?
E c'è un'altra questione che avrei voluto che l'autrice avesse approfondito: il personaggio di Viola, l'altra amica coinvolta in quella folle avventura al limite del piacere e dei sensi, mi ha incuriosito moltissimo per le sue numerose sfaccettature e per la rivelazione che fa alla protagonista (che qui taccio per non fare spoiler). Un lungo racconto su di lei, se posso suggerire, lo leggerei volentieri. Magari con il suo punto di vista e il motivo delle scelte che l'hanno portata a comportarsi in maniera del tutto insolita per lei.
La materia di questo racconto è materia da romanzo. Ho letto di recente che l'autrice ha appena finito di scrivere il suo primo romanzo più corposo che spero di leggere presto. Perché l'unica cosa che potrei rimproverare alla Iaccarino è la brevità. L'hotel de Il rifugio del piacere potrebbe ospitare altre storie e altri sentimenti. Se è vero che dalla passione può nascere l'amore, allora qui c'è parecchio da scrivere e da raccontare.
Questa è una storia che pretende solo di essere letta per quello che è: un lungo racconto erotico che sottolinea l'importanza dell'eros in una storia d'amore che sta per nascere in maniera del tutto inaspettata. I due protagonisti a modo loro si salvano a vicenda e cosa si potrebbe chiedere di più da una relazione?
Se è da leggere questo racconto? Io direi proprio di sì. Al di là delle scene erotiche è interessante sapere e immaginare come Carina ricomincia a vivere dopo aver pensato che la sua vita fosse finita, che non potrà mai più amare e che certe ferite non si rimargineranno mai.
La parola speranza non fa mai rima con la parola fine. Questo ce lo insegna Carina quando decide di affidare ancora una volta il suo cuore a qualcuno, dopo avergli affidato il suo corpo, per donare dunque alla fine tutta se stessa.
Qualche tempo fa vi segnalavo QUI l'uscita del lungo racconto erotico firmato Tiziana Iaccarino, dal titolo Il rifugio del piacere. Una lettura questa che può affrontare chi anche il genere erotico non lo mastica, basta solo sorvolare sulle scene di sesso che non abbondano ma che sono utili per capire le dinamiche sentimentali dei due protagonisti. Scene estreme sì, ma necessarie per arrivare al cuore e alle menti di Carina e Diego.
La Iaccarino sa quello che scrive e lo fa anche bene. Avevo già letto di lei "Come miele sul cuore", una storia d'amore dai toni più profondi anche se si denotava anche lì una delle caratteristiche dell'autrice che è quella di affrontare la drammaticità di alcune scelte umane. Infatti alla fine del racconto erotico, Carina si troverà a decidere se tornare alla sua solita quotidianità o se vivere ancora quell'avventura estrema accanto a un uomo che si è scoperta ad amare in maniera quasi violenta e repentina.
Lasciarsi il passato alle spalle, con i suoi dolori e i suoi tradimenti, non è una scelta poi così facile da attuare e che richiede molto coraggio.
Tutto nasce per una sorta di scherzo, una specie di sorpresa che la migliore amica di Carina, Simona, mette su per aiutarla a superare il tradimento del marito. C'è una domanda però che vorrei fare alla Iaccarino: ma Simona... che fine fa? E soprattutto, Carina poi come l'ha affrontata?
E c'è un'altra questione che avrei voluto che l'autrice avesse approfondito: il personaggio di Viola, l'altra amica coinvolta in quella folle avventura al limite del piacere e dei sensi, mi ha incuriosito moltissimo per le sue numerose sfaccettature e per la rivelazione che fa alla protagonista (che qui taccio per non fare spoiler). Un lungo racconto su di lei, se posso suggerire, lo leggerei volentieri. Magari con il suo punto di vista e il motivo delle scelte che l'hanno portata a comportarsi in maniera del tutto insolita per lei.
La materia di questo racconto è materia da romanzo. Ho letto di recente che l'autrice ha appena finito di scrivere il suo primo romanzo più corposo che spero di leggere presto. Perché l'unica cosa che potrei rimproverare alla Iaccarino è la brevità. L'hotel de Il rifugio del piacere potrebbe ospitare altre storie e altri sentimenti. Se è vero che dalla passione può nascere l'amore, allora qui c'è parecchio da scrivere e da raccontare.
Questa è una storia che pretende solo di essere letta per quello che è: un lungo racconto erotico che sottolinea l'importanza dell'eros in una storia d'amore che sta per nascere in maniera del tutto inaspettata. I due protagonisti a modo loro si salvano a vicenda e cosa si potrebbe chiedere di più da una relazione?
Se è da leggere questo racconto? Io direi proprio di sì. Al di là delle scene erotiche è interessante sapere e immaginare come Carina ricomincia a vivere dopo aver pensato che la sua vita fosse finita, che non potrà mai più amare e che certe ferite non si rimargineranno mai.
La parola speranza non fa mai rima con la parola fine. Questo ce lo insegna Carina quando decide di affidare ancora una volta il suo cuore a qualcuno, dopo avergli affidato il suo corpo, per donare dunque alla fine tutta se stessa.