Un 2015 tutto da scrivere
Se potessi parlare con l'anno appena passato, il 2014, gli direi così: il 2015 è tutto da scrivere mentre tu, caro anno andato, ti lasci dietro mesi di cambiamenti e novità. Cambiamenti che mi hanno segnata perché tu, 2014, sei stato per me un maestro di vita.
A Febbraio ti sei portato via mia nonna, una persona essenziale per la mia esistenza, una seconda mamma. Con lei hai portato via la spensieratezza, la sicurezza e la certezza di avere qualcuno con cui condividere le mie giornate. Ma i ricordi no, quelli non ho lasciato portarteli via. Il sorriso sì, me lo hai strappato dal volto per moltissimo tempo. Mi hai restituito un po' della mia quiete solo questa estate, caro 2014, quando mi hai regalato l'idea per il romanzo Ti regalo l'amore. Ma di questo voglio parlarne in seguito...
Sai cosa mi hai portato, 2014? L'indipendenza. Sì perché proprio nel mese di maggio sono rimasta ad abitare da sola nel mio appartamento. Da sola... per poco perché mi hai fatto arrivare a destinazione Anika, una micia dispettosa e affettuosa. Non credo che la sua cucciolata, in campagna dai miei dove si sono trasferiti per motivi che non sto qui a raccontarti, sia nata per caso o per coincidenza. Alle coincidenze, grazie a te 2014, ho smesso di credere. Già perché in un certo qual modo, caro anno finito, tu mi hai riportato la Fede, quella con la F maiuscola. Deliri per molti possono essere queste mie parole, ma non per quelli che come me che Credono. Con la C maiuscola.
Mi hai portato persone, 2014... questo te lo concedo. Mi hai ispirato impegno sociale e carità. Hai rafforzato rapporti indelebili nel tempo e nella distanza, e mi hai schiarito le idee su altri più dubbiosi. Di questo devo rendertene atto.
Ma ora... vogliamo parlare delle storie che sono venute alla luce mentre i tuoi mesi scorrevano lesti sul calendario?
La croce e la lancia, È te che aspettavo, L'amante del boia e infine mi hai regalato Ti regalo l'amore, il libro che mi ha salvata. Mi hai gettato un salvagente estivo dopo l'inverno burrascoso. Per queste storie ti ringrazio, così come ti ringrazio per avermi fatto avvicinare al mondo dell'editoria che sognavo da bambina, quello dei grandi nomi che leggevo negli scaffali o nelle vetrine delle librerie. Grazie per la mail della Sperling, per avermi fatto conoscere alcuni agenti letterari importanti e grazie per la grande occasione che attendevo da una vita, quella della firma con una Big. È stato il tuo regalo sotto al mio piccolo albero di Natale... piccolo perché Anika altrimenti lo distruggerebbe con qualche zampata poco gentile delle sue. Mi hai tolto molto, 2014 e allo stesso tempo mi hai donato tanto. Mi hai trasfigurata e sono certa che avrai già sussurrato al 2015 di continuare là dove tu hai già lasciato.
Non voglio fare pronostici per l'anno nuovo; voglio ancora riflettere su quello passato che, nonostante le ferite, porterò nel cuore.
Il mio 2014 sembra stato scritto dal destino poiché gli eventi sono andati per i fatti loro e io ho avuto ben poca voce in capitolo. Mi auguro solo di affilare la penna in questo nuovo anno che arriva e scrivere tanto da consumarmi i polpastrelli sui tasti della tastiera del computer.
Non ho pubblicato prima questo post perché ho avuto il piacere di ospitare a casa mia Elisabetta Baldan, la mia grafica e amica di cuore. E quando c'è lei non m'importa d'altro.
Quindi anche se un poco in ritardo rinnovo i miei auguri di un felice anno nuovo in questo giorno di Epifania che tutte le feste porta via.
Da domani si riprende a scrivere.
Buona giornata amici di blog!
P.s: se trovate errori di battitura o altro abbiate pietà... colpa delle ore piccole fatte nei giorni passati...
A Febbraio ti sei portato via mia nonna, una persona essenziale per la mia esistenza, una seconda mamma. Con lei hai portato via la spensieratezza, la sicurezza e la certezza di avere qualcuno con cui condividere le mie giornate. Ma i ricordi no, quelli non ho lasciato portarteli via. Il sorriso sì, me lo hai strappato dal volto per moltissimo tempo. Mi hai restituito un po' della mia quiete solo questa estate, caro 2014, quando mi hai regalato l'idea per il romanzo Ti regalo l'amore. Ma di questo voglio parlarne in seguito...
Sai cosa mi hai portato, 2014? L'indipendenza. Sì perché proprio nel mese di maggio sono rimasta ad abitare da sola nel mio appartamento. Da sola... per poco perché mi hai fatto arrivare a destinazione Anika, una micia dispettosa e affettuosa. Non credo che la sua cucciolata, in campagna dai miei dove si sono trasferiti per motivi che non sto qui a raccontarti, sia nata per caso o per coincidenza. Alle coincidenze, grazie a te 2014, ho smesso di credere. Già perché in un certo qual modo, caro anno finito, tu mi hai riportato la Fede, quella con la F maiuscola. Deliri per molti possono essere queste mie parole, ma non per quelli che come me che Credono. Con la C maiuscola.
Mi hai portato persone, 2014... questo te lo concedo. Mi hai ispirato impegno sociale e carità. Hai rafforzato rapporti indelebili nel tempo e nella distanza, e mi hai schiarito le idee su altri più dubbiosi. Di questo devo rendertene atto.
Ma ora... vogliamo parlare delle storie che sono venute alla luce mentre i tuoi mesi scorrevano lesti sul calendario?
La croce e la lancia, È te che aspettavo, L'amante del boia e infine mi hai regalato Ti regalo l'amore, il libro che mi ha salvata. Mi hai gettato un salvagente estivo dopo l'inverno burrascoso. Per queste storie ti ringrazio, così come ti ringrazio per avermi fatto avvicinare al mondo dell'editoria che sognavo da bambina, quello dei grandi nomi che leggevo negli scaffali o nelle vetrine delle librerie. Grazie per la mail della Sperling, per avermi fatto conoscere alcuni agenti letterari importanti e grazie per la grande occasione che attendevo da una vita, quella della firma con una Big. È stato il tuo regalo sotto al mio piccolo albero di Natale... piccolo perché Anika altrimenti lo distruggerebbe con qualche zampata poco gentile delle sue. Mi hai tolto molto, 2014 e allo stesso tempo mi hai donato tanto. Mi hai trasfigurata e sono certa che avrai già sussurrato al 2015 di continuare là dove tu hai già lasciato.
Non voglio fare pronostici per l'anno nuovo; voglio ancora riflettere su quello passato che, nonostante le ferite, porterò nel cuore.
Il mio 2014 sembra stato scritto dal destino poiché gli eventi sono andati per i fatti loro e io ho avuto ben poca voce in capitolo. Mi auguro solo di affilare la penna in questo nuovo anno che arriva e scrivere tanto da consumarmi i polpastrelli sui tasti della tastiera del computer.
Non ho pubblicato prima questo post perché ho avuto il piacere di ospitare a casa mia Elisabetta Baldan, la mia grafica e amica di cuore. E quando c'è lei non m'importa d'altro.
Quindi anche se un poco in ritardo rinnovo i miei auguri di un felice anno nuovo in questo giorno di Epifania che tutte le feste porta via.
Da domani si riprende a scrivere.
Buona giornata amici di blog!
P.s: se trovate errori di battitura o altro abbiate pietà... colpa delle ore piccole fatte nei giorni passati...