Intervista all'autore - Isabella Izzo
Buon pomeriggio amici di blog!
Torno oggi con un nuovo post dedicato ancora una volta a un autore emergente, o meglio, a un'autrice. Sto parlando di Isabella Izzo, scrittrice di romance storici, conosciuta ai più per "La schiava dei Tudor", romanzo edito dalla DeAgostini.
Sentiamo cosa ha da dirci su di lei e sulla sua grande passione che è appunto, nemmeno a dirlo, la scrittura.
Benvenuta Isabella nel mio piccolo angolino virtuale. Per me è un piacere ospitarti. Vogliamo iniziare a parlare della Isabella “lontana dalla scrittura”? Cosa fai nella vita? Non per farmi gli affari tuoi, ma sono curiosa di sapere cosa fa Isabella Izzo quando non si siede al pc per scrivere e sfornare romanzi.
Salve Alessandra, grazie per la tua ospitalità. Quando non scrivo mi dedico alle mie piccole pesti che di certo non mi lasciano il tempo per annoiarmi. Inoltre coltivo altre passioni tra cui il disegno. E quando posso vado in giro in cerca di ispirazioni. Il mare al tramonto e la spiaggia deserta, i campi verdi e infiniti, o i castelli e i panorama mozzafiato, sono per me luoghi incantevoli che solleticano molto la mia indomabile fantasia.
Parliamo invece ora della scrittura, che immagino sia una delle tue passioni. Come è nata? Quando hai capito di volerti dedicare a un'arte così complessa?
La scrittura è diventata la mia passione più grande, quella a cui dedico maggior tempo ed energie. È una passione iniziata per gioco, e diventata successivamente una sfida. Ma nessuno mi aveva messa in guardia. Perché la scrittura è come una droga, una volta assaporato il gusto delle parole e delle storie non puoi più smettere di scriverle.
Come è avvenuto il tuo incontro con il mondo editoriale? Quale è stata la tua opera d'esordio?
La mia opera d’esordio è “ Habor storia di un regno” di genere fantasy. Il fantasy quello classico, con draghi, gnomi, mostri e fate. È una storia leggera con messaggi ben definiti. Grazie a quest’opera non solo ho vinto la mia sfida di scrivere un primo intero romanzo che mi ha portato le prime soddisfazioni, ma ho anche conosciuto il mondo dell’editoria e ho potuto imparare tante cose a riguardo.
Io ti conosco come l'autrice de “La schiava dei Tudor”, un romanzo sentimentale e storico. Vuoi parlarci del suo percorso creativo, dalla prima stesura fino alla pubblicazione? Come è nata l'idea di questa storia?
La schiava dei tudor è nata dall’idea di costruire una storia con immagini forti, che trasmettesse emozioni profonde, e che allo stesso tempo racchiudesse la mia passione per l’ambientazione medievale. La schiava dei tudor doveva essere qualcosa di intenso, di potente. E credo di essere riuscita nell’intento.
Oltre a “La schiava dei Tudor” hai pubblicato altre opere. Vuoi citarcele?
Per ora ho solo tante storie nella testa, e tanti appunti sul pc, ma per una prossima pubblicazione bisognerà attendere ancora.
Cosa consiglieresti a un autore alle prime armi?
Cambia passione! …scherzo, ma più che consigliare metterei in guardia usando una citazione di uno dei miei romanzi “ niente è ciò che sembra!” . Ci sarebbe molto da dire in risposta alla tua domanda, ne verrebbe fuori un nuovo romanzo e non credo di avere il tempo. Posso comunque consigliare di mettere da parte la presunzione, sempre. Se si pensa di aver scritto un romanzo perfetto non se ne sentirà mai il bisogno di migliorarlo o di migliorare e questo vi terrebbe fermi al punto di partenza. Siate umili, ma soprattutto una volta che vi sarete messi in gioco non abbiate paura di giocare. Se credete che il vostro lavoro termini una volta giunti alla pubblicazione vi sbagliate, è lì che inizia il gioco.
C'è un libro della letteratura classica o moderna che ti è rimasto così tanto nel cuore da desiderare quasi di averlo scritto di tuo pugno?
Il primo libro non si scorda mai. Il libro che adorato più di tutti e che porto nel cuore è “ La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones. Il colpevole è lui! È colpa sua se sono caduta nel giro della scrittura. Un libro straordinario!
A quali autori, se ce ne sono naturalmente, ti ispiri?
Vorrei ispirarmi a me stessa, ma in realtà credo che i miei libri assorbano un po’ dalle ambientazioni dei libri di Ken Follet, un po’ dall’avventura dei libri di Wilbur Smith e un po’ d’altro da altri autori che leggendo mi lasciano qualcosa.
E a proposito di ispirazione... cosa ti fa scattare la scintilla, quella che poi produce un'idea che porta inevitabilmente a una nuova storia?
Sembra assurdo ma io scrivo i miei romanzi al contrario. Non scrivo un libro dall’inizio alla fine, ma dalla fine all’inizio. Quando ho un finale che mi convince ne traggo una storia. L’ispirazione per il finale di una storia può arrivarmi in qualsiasi momento e circostanza. Così all’improvviso di punto in bianco un’idea si fa strada nella mia mente e da lì la fantasia si mette in moto e la storia viene fuori poco per volta, sempre più chiara e convincente, piena di intrecci e colpi di scena, ma soprattutto di svolte che sorprendono anche me, sviluppi necessari che servono a giungere a quel preciso finale che mi ha rapita.
Di cosa ti stai occupando in questo momento? Stai scrivendo attualmente qualcosa di nuovo, oppure il caldo sconsiglia di accendere il pc?
La scrittura non mi abbandona mai. I miei personaggi mi perseguitano, sono sempre con me. Ho in cantiere molte storie, ognuna ovviamente già col proprio finale perfetto. Ognuna col proprio inizio incerto e qualche capitolo già scritto. Sto lavorando su diverse storie muovendomi un po’ a seconda di come mi spinge l’ispirazione, ma in particolar modo mi sto dedicando a quello che sarà spero la mia prossima pubblicazione. Si tratta, come La schiava dei Tudor, di un romanzo ad ambientazione storica dove le parole chiavi sono Templari, Potere, Amore.
Ti ringrazio per avermi fatto compagnia e ti auguro tanta fortuna per le tue opere.
Grazie a te per la tua bella e piacevole intervista e per avermi ospitato nel tuo bell’angolino virtuale.
Torno oggi con un nuovo post dedicato ancora una volta a un autore emergente, o meglio, a un'autrice. Sto parlando di Isabella Izzo, scrittrice di romance storici, conosciuta ai più per "La schiava dei Tudor", romanzo edito dalla DeAgostini.
Sentiamo cosa ha da dirci su di lei e sulla sua grande passione che è appunto, nemmeno a dirlo, la scrittura.
Benvenuta Isabella nel mio piccolo angolino virtuale. Per me è un piacere ospitarti. Vogliamo iniziare a parlare della Isabella “lontana dalla scrittura”? Cosa fai nella vita? Non per farmi gli affari tuoi, ma sono curiosa di sapere cosa fa Isabella Izzo quando non si siede al pc per scrivere e sfornare romanzi.
Salve Alessandra, grazie per la tua ospitalità. Quando non scrivo mi dedico alle mie piccole pesti che di certo non mi lasciano il tempo per annoiarmi. Inoltre coltivo altre passioni tra cui il disegno. E quando posso vado in giro in cerca di ispirazioni. Il mare al tramonto e la spiaggia deserta, i campi verdi e infiniti, o i castelli e i panorama mozzafiato, sono per me luoghi incantevoli che solleticano molto la mia indomabile fantasia.
Parliamo invece ora della scrittura, che immagino sia una delle tue passioni. Come è nata? Quando hai capito di volerti dedicare a un'arte così complessa?
La scrittura è diventata la mia passione più grande, quella a cui dedico maggior tempo ed energie. È una passione iniziata per gioco, e diventata successivamente una sfida. Ma nessuno mi aveva messa in guardia. Perché la scrittura è come una droga, una volta assaporato il gusto delle parole e delle storie non puoi più smettere di scriverle.
Come è avvenuto il tuo incontro con il mondo editoriale? Quale è stata la tua opera d'esordio?
La mia opera d’esordio è “ Habor storia di un regno” di genere fantasy. Il fantasy quello classico, con draghi, gnomi, mostri e fate. È una storia leggera con messaggi ben definiti. Grazie a quest’opera non solo ho vinto la mia sfida di scrivere un primo intero romanzo che mi ha portato le prime soddisfazioni, ma ho anche conosciuto il mondo dell’editoria e ho potuto imparare tante cose a riguardo.
Io ti conosco come l'autrice de “La schiava dei Tudor”, un romanzo sentimentale e storico. Vuoi parlarci del suo percorso creativo, dalla prima stesura fino alla pubblicazione? Come è nata l'idea di questa storia?
La schiava dei tudor è nata dall’idea di costruire una storia con immagini forti, che trasmettesse emozioni profonde, e che allo stesso tempo racchiudesse la mia passione per l’ambientazione medievale. La schiava dei tudor doveva essere qualcosa di intenso, di potente. E credo di essere riuscita nell’intento.
Oltre a “La schiava dei Tudor” hai pubblicato altre opere. Vuoi citarcele?
Per ora ho solo tante storie nella testa, e tanti appunti sul pc, ma per una prossima pubblicazione bisognerà attendere ancora.
Cosa consiglieresti a un autore alle prime armi?
Cambia passione! …scherzo, ma più che consigliare metterei in guardia usando una citazione di uno dei miei romanzi “ niente è ciò che sembra!” . Ci sarebbe molto da dire in risposta alla tua domanda, ne verrebbe fuori un nuovo romanzo e non credo di avere il tempo. Posso comunque consigliare di mettere da parte la presunzione, sempre. Se si pensa di aver scritto un romanzo perfetto non se ne sentirà mai il bisogno di migliorarlo o di migliorare e questo vi terrebbe fermi al punto di partenza. Siate umili, ma soprattutto una volta che vi sarete messi in gioco non abbiate paura di giocare. Se credete che il vostro lavoro termini una volta giunti alla pubblicazione vi sbagliate, è lì che inizia il gioco.
C'è un libro della letteratura classica o moderna che ti è rimasto così tanto nel cuore da desiderare quasi di averlo scritto di tuo pugno?
Il primo libro non si scorda mai. Il libro che adorato più di tutti e che porto nel cuore è “ La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones. Il colpevole è lui! È colpa sua se sono caduta nel giro della scrittura. Un libro straordinario!
A quali autori, se ce ne sono naturalmente, ti ispiri?
Vorrei ispirarmi a me stessa, ma in realtà credo che i miei libri assorbano un po’ dalle ambientazioni dei libri di Ken Follet, un po’ dall’avventura dei libri di Wilbur Smith e un po’ d’altro da altri autori che leggendo mi lasciano qualcosa.
E a proposito di ispirazione... cosa ti fa scattare la scintilla, quella che poi produce un'idea che porta inevitabilmente a una nuova storia?
Sembra assurdo ma io scrivo i miei romanzi al contrario. Non scrivo un libro dall’inizio alla fine, ma dalla fine all’inizio. Quando ho un finale che mi convince ne traggo una storia. L’ispirazione per il finale di una storia può arrivarmi in qualsiasi momento e circostanza. Così all’improvviso di punto in bianco un’idea si fa strada nella mia mente e da lì la fantasia si mette in moto e la storia viene fuori poco per volta, sempre più chiara e convincente, piena di intrecci e colpi di scena, ma soprattutto di svolte che sorprendono anche me, sviluppi necessari che servono a giungere a quel preciso finale che mi ha rapita.
Di cosa ti stai occupando in questo momento? Stai scrivendo attualmente qualcosa di nuovo, oppure il caldo sconsiglia di accendere il pc?
La scrittura non mi abbandona mai. I miei personaggi mi perseguitano, sono sempre con me. Ho in cantiere molte storie, ognuna ovviamente già col proprio finale perfetto. Ognuna col proprio inizio incerto e qualche capitolo già scritto. Sto lavorando su diverse storie muovendomi un po’ a seconda di come mi spinge l’ispirazione, ma in particolar modo mi sto dedicando a quello che sarà spero la mia prossima pubblicazione. Si tratta, come La schiava dei Tudor, di un romanzo ad ambientazione storica dove le parole chiavi sono Templari, Potere, Amore.
Ti ringrazio per avermi fatto compagnia e ti auguro tanta fortuna per le tue opere.
Grazie a te per la tua bella e piacevole intervista e per avermi ospitato nel tuo bell’angolino virtuale.