Speciale "Quelli de...La Stirpe Chimerica": gli autori dell'antologia (II)

Buongorno amici di blog!
Perdonerete il look del mio blog ancora natalizio ma Consuelo Baviera ha fatto un lavoro così bello che mi duole il cuore toglierlo...

Ma veniamo a noi, anzi a loro: agli autori dell'antologia Stirpe Chimerica e al secondo appuntamento degli speciali. Anche oggi andremo a conoscere tre degli scrittori presenti nel libro e nello specifico

Samanta Baldin con il racconto "Spring-heeled Jack"

Erica Berselli con il racconto "Cuore tenero"

Carla Marino con il racconto "Finché morte non ci unisca per sempre" 




Samanta Baldin: "Spring-heeled Jack"

Ciao, Samantha Baldin e benvenuta. Per iniziare parlaci un pò di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?

Sono un grafico e consulente fieristico.
Dopo il diploma in ragioneria, ho lavorato presso editori del settore GdR come la 25Edition. Per molti anni, ho importato gadget inerenti agli anime/manga dal Giappone. Ho gestito una cinquantina di fiere, la mia preferita resta Lucca Comics and Games. La grafica e la scrittura però sono sempre state una costante.

Veniamo ora proprio alla passione per la scrittura, com'è nata in te? Da quanto tempo scrivi e perchè hai iniziato a scrivere?

Da piccola leggevo e nulla più. Ho iniziato a “scrivere” alle elementari, delle fiabe con protagonisti gli animali. Alle medie ero più per Poe, quindi imbastivo brevi racconti del mistero. Mai orrore, però. Mi piaceva l’onirico e il surreale. Alle superiori ho avuto l’incontro con il D&D perciò non ho scritto per anni, ma viaggiavo parecchio di fantasia. Poi, i videogiochi e le Magic hanno contribuito a forgiare la mia vena combattiva.
Ho ripreso a scrivere intorno al 2000 con altri racconti e un romanzo breve. A seguire altri due più corposi, ma non li ho mai proposti perché erano di mia personale formazione.
Poi, nel 2004 è arrivata l’idea per una saga alla quale sto lavorando da allora, ma è top-secret anche il genere perché di mia creazione.
Nel frattempo, ho pubblicato con editori alcuni racconti.
Tra poco, invece, esce un mio romanzo cyberpunk in autoproduzione (www.biocyberpunk.com). Si potrebbe definire d’esordio anche se non è il primo che scrivo.
Ho un blog personale di letteratura e film di genere fantascienza, fantasy e fantastico. (www.libriecaffelatte.com) Più che altro cerco di promuovere come posso il settore. Abbiamo tanti autori promettenti, grazie alla rete si possono far viaggiare le notizie un po’ più in fretta.

Come sei venuta a conoscenza del concorso, che ha poi portato alla realizzazione dell'antologia Stirpe Chimerica Vol.1? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?

Sul blog ogni tanto ci passavo. Poi, ho letto del concorso sia sul blog che in facebook, di rimbalzo da altri amici scrittori. La rete sembra vasta, ma il settore è un “condominio”. Le notizie girano subito. 

Come sappiamo il tema del concorso era l'incontro tra una creatura immaginaria e l'essere umano. Parlaci brevemente della tua trama e come mai hai scelto proprio quella creatura?

Io ho scelto Jack, il saltatore. In lingua originale Spring-heeled Jack. Un personaggio leggendario come il suo omonimo, forse più famoso, ma fin troppo abusato.
È stato amore a prima vista. Londra vittoriana, uomo diavolo che balza sui tetti dopo aver ucciso innocenti passanti… c’erano tutti gli ingredienti.
Anche l’alone di mistero intorno al vero Jack sarebbe degno di Holmes.
Ho fatto un po’ di ricerche storiche, soprattutto Wiki inglese. Ho rielaborato il tutto in chiave steampunk creando prima l’uomo Jack, il dottore, per poi dare origine al mito di Jack, il diavolo che trova la sua genesi sul finire del racconto. Ho mostrato una Londra malata e ho creato il vicolo Black Hole Street proprio pensando a un “buco nero” viziato e per questo emarginato dalla Londra sana.

Vuoi citarci un breve passo significativo del racconto?

Jack la colpì allo stomaco. La donna indietreggiò, scivolò sul sangue e cadde malamente a terra. Picchiò la testa. Svenne. 
Jack cercò la borsa ansimando. Era dove l’aveva lasciata. Il piccolo, però non c’era più. Da sotto la schiena della donna, sottili rivoli di sangue s’insinuarono tra le giunture dei sassi. 
La morte per quel innocente era giunta malsana come la nascita. Jack si alzò, prese la borsa e si avviò. Si strinse nel lungo mantello nero. Percorse il vicolo a capo chino. 
Dio non si cura di Black Hole Street. 

Questo passo mi piace molto perché, sebbene Jack avesse tentato di cambiare le sorti del nascituro, è stata una fatalità a ucciderlo e quindi Dio stesso. Anche se Jack crede che Lui non si curi di Black Hole Street, vista la sofferenza in ogni angolo, in realtà c’è e sta muovendo i personaggi intorno a Jack proprio perché si compia il suo destino: ovvero quello di diventare l’ibrido uomo-diavolo leggendario.

Grazie per le tue risposte e a presto.

Grazie a voi, è stato un piacere.



Erica Berselli :"Cuore tenero"



Ciao, Erika e benvenuta. Per iniziare parlaci un po' di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?

Ciao e grazie dell'intervista! Ho ventun anni, studio all'università di Brescia per diventare grafica ma attualmente sto pensando di intraprendere un altro corso di studi. Scrivo, leggo, sono un'appassionata di musica elettronica e fumetti e recensisco videogiochi per una rivista online. Recentemente ho scoperto il gioco di ruolo in live, dove cerco di dare il mio contributo per permettere agli altri di divertirsi e conoscersi. Disegno anche, ma non bene come vorrei.

Veniamo ora proprio alla passione per la scrittura, com'è nata in te? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?

Non saprei dire con esattezza, forse perché il passaggio dalla lettura alla scrittura è venuto naturale e progressivo. Ho iniziato a leggere molto presto, e da lì il passo è stato breve: mi piaceva provare a modificare le storie dei libri e inventarne di mie, aggiungendoci i personaggi che creavo. Ero anche molto gelosa dei miei "manoscritti" (in realtà, quadernoni a quadretti delle elementari), non li facevo vedere a nessuno. In seguito ho smesso per dedicarmi di più allo studio, dalle medie fin quasi al terzo anno delle superiori. Poi un giorno un'amica ha trovato per caso uno dei miei quaderni e mi ha detto che dovevo scrivere di più. Così ho ricominciato. Attualmente sto lavorando ad alcuni racconti brevi, come quello scritto per Stirpe Chimerica. Avrei nel cassetto anche un breve romanzo fantascientifico e un urban fantasy, entrambi all'inizio, ma aspetto di maturare idee precise prima di dedicarmici anima e corpo.  

Come sei venuta a conoscenza del concorso, che ha poi portato alla realizzazione dell'antologia Stirpe Chimerica Vol.1? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?

In realtà è stata una casualità: cercavo recensioni per valutare l'acquisto di un libro e nell'aprire i vari link, trovai il blog di Club Urban Fantasy. Nei post più recenti c'era l'articolo legato al concorso: ho pensato, perché no? Mi ci sono buttata. É così che ho scoperto il mondo dei concorsi.

Come sappiamo il tema del concorso era l'incontro tra una creatura immaginaria e l'essere umano. Parlaci brevemente della tua trama e come mai hai scelto proprio quella creatura?

La creatura che ho scelto è il Changeling, una figura medievale che mi ha sempre intrigato per lo stretto legame che ha con la versione meno diffusa delle fate, che le vede nei panni di esseri bellissimi ma perfidi e crudeli. Nella storia, l'umano che la trova è Hames, una guardia forestale con un profondo amore per la natura e tutto ciò che lo circonda. Purtroppo, il suo buon cuore, che dà anche titolo al racconto “Cuore Tenero”, si lascia ingannare dall'innocenza e dalla bellezza della bambina changeling che incontra. La morale? Che le apparenze ingannano, che è più difficile guardare sotto la superficie di quanto si creda: se perfino una persona buona come Hames non è in grado di farlo, chissà quanto lo saremmo noi al suo posto.

Vuoi citarci un breve passo significativo del racconto?  

“Inspirò a bocca aperta, stordito, ed espirò cercando di non svenire, pensando alle vecchie storie dei nonni irlandesi. Era stato cresciuto a suon di pane e favole su fate cattive che rubavano dalla culla i bambini, ma non riusciva a credere ci fosse qualcosa di vero in quei racconti. Scosse la testa cercando di ritrovare la calma. Doveva restare obbiettivo e non perdersi in fantasticherie. Prese il cellulare per digitare il numero delle emergenze, ma attese un attimo prima di poter chiamare. Sentì la ragazzina singhiozzare e questo gli sembrò molto più importante della chiamata.”  

Grazie per le tue risposte e a presto.



Carla Marino: "Finché morte non ci unisca per sempre" 



Ciao, Carla e benvenuta. Per iniziare parlaci un pò di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?

Ho ventun anni e sono una studentessa dell’Università degli studi di Catania, la mia città. Ho frequentato il liceo scientifico indirizzo informatico e adesso frequento il terzo anno del corso di Laurea in Ingegneria Industriale. Ho da sempre coltivato vari interessi come la musica, lo studio in genere come qualcosa fine a sé stesso e anche lo sport… e ovviamente i libri e la scrittura.

Veniamo ora proprio alla passione per la scrittura, com'è nata in te? Da quanto tempo scrivi e perchè hai iniziato a scrivere?

Ho iniziato a scuola, scrivendo le storie che mi venivano assegnate dai maestri o dai professori, per poi intraprendere questo percorso dopo che mi fu regalato un diario da un’amica per il mio undicesimo compleanno. Da quel momento scrivere diventò parte del mio vivere quotidiano e, crescendo, ho avuto modo di scoprire nuovi orizzonti virtuali come i blog che si potevano aprire grazie ai programmi di messaggistica istantanea. Da un po’ di tempo ho un nuovo blog (http://lagiustiziadellapestenera.wordpress.com/) che tuttavia non aggiorno spesso per via della mancanza di tempo, dovuta in particolar modo allo studio.
Ho avuto modo di prendere parte ad altri progetti, come i due avviati dal gruppo Roba da Scrittori, per l’appunto “Roba da scrittori” e “L’ombra dell’ignoto”.

Come sei venuta a conoscenza del concorso, che ha poi portato alla realizzazione dell'antologia Stirpe Chimerica Vol.1? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?

Non avevo mai frequentato il blog Club Urban Fantasy ma sono venuta a conoscenza del concorso grazie alla segnalazione fatta da uno dei tre giudici, Michael Rigamonti, che aveva lavorato a sua volta nei progetti di Roba da Scrittori.

Come sappiamo il tema del concorso era l'incontro tra una creatura immaginaria e l'essere umano. Parlaci brevemente della tua trama e come mai hai scelto proprio quella creatura?

Il mio racconto parla dell’incontro di una ragazza con uno dei Generali dell’Inferno, Satanachia, il cui potere è quello di ammaliare le donne col suo bell’aspetto e costringerle a fare tutto ciò che vuole. Mediante questo racconto ho voluto trasmettere un messaggio, ovvero quello di non cadere mai di fronte alla mera apparenza e di cercare di fare sempre affidamento sulle persone che ti vogliono bene.

Vuoi citarci un breve passo significativo del racconto?

Il sorriso spregiudicato di Ike si allargò, mentre i suoi occhi in origine grigi furono animati da un fuoco rosso e da una serie di avvenimenti straordinari che Steve non poté descriverli a parole. Vide come se quel fuoco si espandesse attorno le pupille, bruciasse ogni forma di vita, ogni pensiero felice, ogni emozione benevola, sotto l’azione di strane figure demoniache che si nutrivano di anime sofferenti e la cui esistenza era ormai condotta ad un destino indesiderabile.

Grazie per le tue risposte e a presto.


E qui si conclude il secondo appuntamento con gli autori dell'antologia Stirpe Chimerica.
Per acquistare la versione ebook o quella cartacea vi rimando al link di lulu.com 

Al prossimo appuntamento amici di blog!!!