La strada fino a qui di...Claudia Tonin


Benvenuta Claudia nel blog che non a caso si chiama “la mia strada fino a qui”. Vuoi raccontare ai lettori quali sono state invece le tappe del tuo “percorso letterario”? (quando hai iniziato a scrivere, a pubblicare ecc...

Grazie Alessandra per avermi invitata nel tuo splendido blog!
Un saluto anche ai tuoi lettori, che ringrazio fin d’ora, per il tempo che mi dedicheranno.
Il mio percorso letterario è stato “carsico”, come spesso succede nella vita delle donne, ci sono stati corsi e ricorsi intervallati da lavori e gravidanze. Si sono alternati momenti di grande visibilità e altri più defilati.
Fin da bambina ho sempre scritto cronache della mia vita e inventato storie. Da ragazza ho collaborato con alcuni giornali locali, per poco tempo a dire il vero. Ho pubblicato testi scientifici inerenti ai miei studi in riviste di settore anche abbastanza importanti.
Non ho mai smesso di scrivere storie per me stessa, solo a un certo punto, anche grazie alla spinta di una cara amica, MP Black, che tu ben conosci, mi sono buttata. Ho iniziato a scrivere per gli altri.
Il primo romanzo è stato pubblicato solo l’anno scorso, due anni dopo la prima stesura e di questo ringrazio Linee Infinite Edizioni. Sempre l’anno scorso è uscito per i tipi di Aletti Editore una raccolta, “Il magico mondo delle fiabole”, al cui interno c’è anche la mia fiaba del cactus Matteo.

Il tuo libro d‘esordio è Esedion. Cosa si troveranno di fronte i lettori non appena inizieranno questa storia?
Il primo impatto credo sia molto tranquillo. Una cittadina del mio Veneto, due ragazzi che provano a uscire assieme e a capire se può andare, poi tutto cambierà. Si aprirà di fronte a loro, (è proprio il caso di dirlo!) un mondo che si credeva perduto. La storia segue un crescendo fino al finale che, spero, troveranno avvincente.

Vorresti citare un passo o una frase significativa del tuo libro e spiegare la ragione della tua scelta?


Che bella domanda! Posso citarne due?

Pag. 276: “Non bastano le capacità, né l’intelligenza. Ci vuole comprensione di sé e degli altri”.

Penso che non siamo mai soli a questo mondo e che non siamo fatti per stare da soli. Le cose migliori, le scoperte più grandi sono sempre frutto di un lavoro di squadra.

L’altra citazione è quella di pagina 49:

“la vera domanda non è perché tu, ma perché ora hai dei dubbi? Lo hai sempre saputo che prima o poi te ne saresti andato.”

Il mio protagonista è stato criticato per la sua indecisione, per la sua poca spina dorsale, eppure questa domanda riassume la risposta. Avere il coraggio di vincere a volte può fare la differenza, credere di potercela fare ti fa superare le sfide. Credo che capiti a tutti di conoscere esattamente i propri limiti e di temere di raggiungerli. È umano. Volevo proprio questo, un protagonista “umano” che ha paura di essere ciò che ha sempre desiderato.

Il personaggio che più ti somiglia e quello nel quale invece pensi il lettore si potrà identificare.

C’è un po’ di me in ogni personaggio e nessuno mi assomiglia completamente. Penso invece che Amnar piaccia e piacerà senza alcun dubbio. È bella, forte e infelice, ha tutte le caratteristiche per non passare inosservata.

C'è qualche aneddoto legato al libro? Qualche episodio particolare che ti è accaduto durante la scrittura o dopo, durante la pubblicazione o la sua diffusione?

Non è un mistero che il titolo del libro mi sia apparso, a scritte fosforescenti, dentro la testa mentre stavo stirando, con molta probabilità una camicia! Da allora mi è capitato spesso di avere idee brillanti mentre stiro… Pensare che io odio stirare!
Un bel episodio mi è capitato il mese scorso in un negozio in cui ero andata per acquistare un regalo. Sono stata fermata dalla titolare che aveva letto Esedion e si è messa a gridare rivolta a tutti i suoi clienti: “Hai scritto un libro stupendo, l’ho letto in due giorni. Dovreste leggerlo tutti!”
Credo di essere diventata viola mentre tutte quelle persone mi fissavano curiosi.

Da quale idea nasce Esedion, e c’è qualche messaggio che hai voluto inviare ai lettori?

A parte il titolo “Esedion”, di cui ho già spiegato la casalinga ispirazione, la storia parte da lontano, dagli anni dell’adolescenza.
Volevo parlare di un mondo, solo apparentemente perfetto, e di come la fatica sia un elemento fondamentale per raggiungere qualsiasi traguardo. Alcuni lettori sono riusciti a cogliere il mio messaggio e questo mi ha reso molto felice.

Di norma fai leggere a qualcuno ciò che scrivi durante la stesura di un romanzo per avere dei consigli o anche delle critiche costruttive?

Il primo lettore è mio marito, tengo in grande considerazione i suoi suggerimenti e le sue osservazioni.
Poi viene Paola De Pizzol, M.P. Black, la poverina si subisce tutte le mie prime stesure e mi consiglia.
Ho anche due amici a cui chiedo un parere, mi fido del loro giudizio, anche quando le critiche sono dure.

So che stai lavorando al seguito di Esedion. Puoi darci delle anticipazioni?

Il seguito di Esedion è concluso e spero di pubblicarlo entro l’anno. Posso anticiparvi che la storia non sarà un vero e proprio seguito, quanto un’altra puntata della stessa serie. Entreranno in scena nuovi personaggi e ritroveremo alcuni dei vecchi. Ci saranno momenti di tensione e alcuni segreti verranno svelati. Il titolo provvisorio è Aryn. La principessa del Continente. Ma non chiedetemi chi sia Aryn!

In quali altri generi vorresti cimentarti in futuro a parte il fantasy?

Mi piace sperimentare e finora devo dire di essermi sbizzarrita parecchio.
In primavera uscirà un mio nuovo romanzo, genere fantascienza, in cui mi cimento in una storia più adulta, lontana da Esedion.
È stata un vera sfida, sia per le tematiche che affronta, sia per lo stile che ho usato. Spero di averla vinta, me lo diranno i lettori…
Si intitolerà Le Cronache di Gaia. Pearls e verrà edito da Domino Edizioni. Questa è un’anteprima che faccio a te e ai tuoi lettori.
Ho scritto delle fiabe, alcune usciranno prossimamente.
Mi incuriosisce l’idea del romanzo giallo e dopo avere scritto alcuni racconti penso che appena potrò cercherò di scriverne uno.
Per il momento voglio finire un romanzo storico che è dall’anno scorso che attende una conclusione.
In effetti mi sono cimentata anche nei romanzi rosa, usando uno pseudonimo, che non rivelerò nemmeno sotto tortura.
Insomma, sperimento. L’unico genere che non credo potrei mai scrivere è l’horror, sono troppo impressionabile.
La mia sfida più grande sarebbe scrivere un libro di narrativa, ma non si sa mai, forse, prima o poi…

Per finire vorrei ringraziarti Alessandra per la tua disponibilità e per le belle domande che mi hai rivolto.

Un abbraccio a tutti e buone letture!

Grazie a te Claudia per questa bellissima intervista!
Se volete saperne di più su di lei e i suoi libri seguitela nel suo blog..

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